Mi chiamo Renzo, frequento la Chiesa Cristiana Evangelica A.D.I. di Carrara
(Avenza), da molti anni. Voglio raccontare la mia storia, tutto quello che L’Iddio
della Gloria ha compiuto nella mia vita. Quando ero ragazzino, a causa di una lunga
malattia tubercolare di mia madre, i miei genitori furono costretti ad affidarmi ad un
collegio nei pressi di Carrara, gestito da un gruppo religioso. In quel collegio, sono
rimasto alcuni anni ed è stato un periodo durissimo. Tutti i ragazzi che eravamo
alloggiati nel collegio, soffrivamo la fame per mancanza di cibo e spesso eravamo
costretti a subire delle percosse senza conoscerne il motivo. Quando mia madre,
una volta guarita, tornò a casa, venne a riprendermi, stentava nel riconoscermi.
Il periodo trascorso in collegio, mi comportò un deperimento organico e delle
difficoltà psicologiche. Negli anni seguenti, le mie condizioni fisiche si fecero sempre
più difficili, iniziarono ricoveri in cliniche neuropsichiatriche, nel mentre coltivavo
pensieri di suicidio. Sono stato sottoposto a terapie di elettrochoc per periodi
abbastanza lunghi. Nei periodi che trascorrevo a casa, ingerivo molti psicofarmaci e
spesso venivo ricoverato in pronto soccorso per subire delle lavande gastriche. La
diagnosi che i medici avevano fatto fu: “psiconevrosi depressiva”. Questa condizione
di vita durò diversi anni, i miei famigliari mi portarono a consulto perfino da una
maga, conosciuta tramite un’inserzione giornalistica, la quale mi vendé un ciondolo
denominato “la pietra del nord” che dovevo indossare per ottenere guarigione, ma
l’esito, fu più che mai negativo.
Nell’anno 1964, in uno dei tanti miei ricoveri in un ospedale di Firenze, ebbi modo di
conoscere una persona conosciuta come evangelista, il suo nome era Cesi. Essendo,
io un cattolico praticante, tutte le mattine mi recavo nella chiesetta dell’ospedale
per le preghiere. Nel parlare, delle cose di dio con il signor Cesi, nei giorni seguenti,
non sentii più il bisogno di andare nella chiesetta dell’ospedale, neanche quando
feci ritorno a casa frequentai più la chiesa cattolica. Dopo qualche tempo, feci
conoscenza dl pastore della comunità evangelica di Avenza, il fratello Rossi e così
cominciai a frequentare la chiesa evangelica. Mi sentivo bene, il fr. Rossi spesso mi
faceva visita ed era molto disponibile sia con me che con la mia famiglia. Nell’anno
1965 decisi di fare il battesimo in acqua per immersione, secondo l’insegnamento
biblico. Nonostante avessi fatto questo cambiamento, purtroppo il pensiero suicida
non mi abbandonava, il motivo era che non avevo permesso a Dio di liberare
completamente la mia vita dal vizio e dal peccato. Continuavano i miei ricoveri in
cliniche psichiatriche con terapie di elettrochoc. Un giorno, in una crisi nervosa,
con tutte le mie forze ho gridato a Dio e ho detto:”non c’è la faccio più, solo Tu,
o Dio puoi tirarmi fuori da questa condizione”. Non passò molto tempo cominciai
a sentirmi più sereno, il pensiero suicida mi abbandonò e cominciai a vivere
normalmente. Dopo qualche anno mi fu concesso la possibilità di frequentare un
campo estivo per credenti di fede evangelica e precisamente nel Centro Comunitario
Evangelico di Culto “Poggiale” di Monzuno (BO), li ho trascorso giorni meravigliosi.
In uno di questi giorni, chiesi a Dio di battezzarmi nello Spirito santo, mentre si
celebrava il culto con la Cena del Signore, la mia preghiera venne esaudita ed ho
cominciato a parlare in altre lingue, secondo l’insegnamento scritturale della Parola
di Dio. Non posso mai dimenticare di ringraziare il Signore, per tutto quello che ha
fatto nella mia vita. Negli anni seguenti ho subito diversi interventi chirurgici, ma Dio
mi ha sempre sostenuto e consolato. Son infinitamente grato a Dio per la comunità
che posso frequentare regolarmente e di cui sono parte integrante.
Voglio ancora ricordare i grandi miracoli che Dio ha compiuto nei miei riguardi.
Nell’anno 1962, conobbi colei che poi diventò mia moglie, non pensavo mai di
avere una famiglia tutta mia. Il Signore mi ha dato una moglie, molto paziente con
me, abbiamo avuto tre figli e sei nipoti. Iddio non ci ha mai abbandonato e non
smetterò mai di ringraziarlo. “Ma quando la benignità di Dio, nostro Salvatore e
il Suo amore verso gli uomini sono stati manifesti, Egli ci ha salvati non per opere
giuste che noi avessimo fatte, ma secondo la Sua misericordia, mediante il lavacro
della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo”. (Tito 3:4,5)
Renzo Arnieri